La storia del Lago di Nicito prima dell’eruzione del 1669

Catania è una città che nel corso dei secoli ha subìto innumerevoli mutazioni geografiche ed urbanistiche che ne hanno perennemente rinnovato il suo aspetto e la sua storia.

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Molti luoghi della Catania che fù non sono più visibili poiché cancellati dai frequenti terremoti verificatisi nel corso dei secoli o dalla furia dell’Etna che, con le sue eruzioni, ha da sempre ridisegnato l’intero paesaggio della costa ionica. Uno di questi fu il Lago di Nicito, del quale oggi rimane solamente il ricordo affidato al nome della via, che collega Piazza Santa Maria di Gesù con la centrale via Plebiscito. In seguito all’eruzione dell’Etna del 496 a.C., il corso del fiume Amenano fu colpito dalla lava nelle vicinanze dell’attuale S.Maria Di Gesù e, di conseguenza si formò uno specchio d’acqua della profondità di circa 15 metri e dalla circonferenza di 6 Km. Era uno dei luoghi più belli e incantevoli di cui Catania poté vantarsi fino al 600. Era circondato da piccole colline e sulle sue rive sorgevano ville incantevoli, ritrovo della società brillante catanese. Fu chiamato lago di Anicito (detto poi Nicito) il cui nome deriva, probabilmente, dall’aggettivo greco aniketos (invitto), che viene a sua volta da Nike (vittoria). Il lago era così grande che l’8 settembre 1652, ricorrendo la festa della Madonna fu teatro di una imponente regata navale. Il lago fu completamente distrutto e scomparve in seguito alla terribile eruzione dell’Etna del 1669. Dopo aver distrutto numerosi centri etnei, il torrente di lava si diresse su Catania e il 15 aprile, invasa la campagna a nord-est della città e la valle di Anicito, si riversò nel lago stesso, colmandolo in sei ore. L’unico ricordo che del lago oggi rimane è il toponimo che fu assegnato negli anni venti alla strada che collega la via Plebiscito a piazza S.M.Di Gesù.