Nel centro storico di Catania: San Berillo District

Nel centro storico di Catania, alle spalle del Teatro Massimo Bellini e a soli 3 minuti di passeggiata da Palazzo Manganelli, si trova il quartiere di San Berillo, da poco rinominato San Berillo District per l’opera di riqualificazione e rigenerazione urbana messa in atto dai suoi abitanti.

E’ qui a San Berillo che sarete investiti da una Catania alternativa, della street art, dei muri di una città narrano storie che meritano di essere ascoltate, di un quartiere popolare che vuole rinascere e farsi portavoce di avanguardia.

Qui stanno nascendo attività, laboratori, documentari. Stanno venendo alla luce storie incredibili, racconti di integrazione multiculturale. San Berillo è la prova lampante di quanto Catania creda, e aspiri fortemente, alla rigenerazione urbana. Perdendovi nei suoi vicoletti troverete murales e abbellimenti creati con il riciclo creativo e vi stupirete di quanto la street art sia ormai permeata. Per capire meglio l’identità di questo quartiere misterioso, è indispensabile fare un breve salto indietro nel tempo.

Il quartiere inizia a formarsi nel ‘700 e all’epoca era un insediamento di addetti alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto di qualche anno prima, di operai dell’industria dello zolfo e di edifici a carattere caritatevole (orfanotrofi e case di povertà) costruiti dall’aristocrazia catanese per favorire il modello di welfare dominante. Fino al ‘900 San Berillo è uno dei quartieri più popolosi della città, ma alla fine della crisi post-bellica della Seconda Guerra Mondiale si fa avanti l’esigenza di ripensare la struttura dei quartieri popolari, credendo che rivoluzionandone la struttura si sarebbe ottenuto un cambiamento di rotta economico e culturale.

Il progetto realizzato solo parzialmente, ha creato il contrasto: il quartiere dei vicoli strettissimi in cui la luce del sole non arriva (come cantava De Andrè della sua Genova) è un miscuglio di casupole che rimangono sospese e staccate dal resto del tessuto urbano e dalle geometrie pulite dei palazzi del vicino Corso Sicilia. Queste viuzze disordinate, a metà fra la stazione e il porto, sono parte dell’identità di questa città, così come lo è il barocco di via Crociferi o la sontuosità di Palazzo Biscari. San Berillo accoglie la marginalità e ha ispirato numerose espressioni artistiche.

Nella piazza attorno a cui si è costruito il quartiere, dedicata a Piazza Goliarda Sapienza, da qualche tempo è sede del locale lounge bar First, così chiamato proprio per essere stato il primo, il primo locale a mettere radici nel difficile quartiere di San Berillo, dove spaccio e prostituzione hanno da sempre buttato in cattiva luce l’antico rione di Catania.

Ci si ritrova in questa piazza in un attimo, basta svoltare, addentrarsi in una delle traverse che si affacciano su via Sangiuliano, per ritrovarsi in un posto che sembra lontano anni e chilometri dall’ampiezza e dalle vivacità delle strade appena percorse. Piazza Goliarda Sapienza durante il giorno è avvolta da una luce morbida e serafica ed è una sorpresa di street art.

Fra i murales, le composizioni botaniche sistemate a ogni angolo e le edicole religiose trasformate in composizioni profane che riacquistano una nuove forza estetica, si inizia dolcemente a conoscere l’altra faccia della città. Questa piazza è una piccola perla nascosta, un porto sicuro dove vi consigliamo di sedervi per godervi un pomeriggio di primavera. L’evoluzione velocissima e la crescita del quartiere sono da seguire passo passo: sta nascendo qualcosa di incredibile a livello di cultura urbana. Vale la pena di visitare la zona.

A San Berillo oggi si respira un’aria molto diversa rispetto a gli anni precedenti, ma non con le dovute indicazioni poiché il quartiere è tutt’oggi una delle realtà a luci rosse più antiche d’Europa e non essendo controllata da regolamenti istituzionali e legislativi è spesso una realtà al limite, per cui è consigliabile evitare gli orari notturni, esibire oggetti vistosi o puntare l’obiettivo della macchina fotografica sulle persone (per quanto a volte irresistibile sia il loro fascino).
Questo quartiere racchiude ed è simbolo di tutte le fragilità di Catania, sebbene ci troviamo nel pieno centro della città, si ha la netta sensazione di essere in una realtà parallela e staccata da tutto il resto.

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