La città di Catania è senza dubbio una delle città d’arte più belle della Sicilia, meta ogni anno di migliaia di turisti innamorati e affascinati dalla sua architettura, dai suoi panorami mozzafiato in bilico tra il bianco che ammanta il vulcano fumante e l’azzurro del Mediterraneo proprio di fronte. La città stessa sembra mettere in comunicazione queste due forze della natura, perfettamente opposte e complementari. Lungo le sue strade la vita scorre al di sopra e al di sotto della pietra lavica dell’Etna con la quale molti palazzi, storici e non, sono costruiti; nelle rovine greco-romane che testimoniano il passaggio millenario dei popoli in quest’area estremamente ricca; nella Catania barocca e in quella medievale; nel fermento dei suoi vicoli, dei suoi mercati storici, la sua Piscarìa, da secoli cuore pulsante della gente catanese. Insieme a Caltagirone, Militello in val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli, Catania fa parte dei comuni del barocco siciliano dichiarati nel 2002 patrimonio dell’umanità Unesco.
Scoprire Catania: l’Atene Sicula ai piedi dell’Etna
La città deve la sua fondazione, nel 729 a.C., ai coloni Greci, detti Calcidesi, provenienti dalla vicina Naxos. Il suo nome deriva proprio dalla sua posizione adagiata ai piedi dell’Etna, cioè dall’unione dei termini greci katà e aitné (nei pressi di o appoggiata all’Etna). Nel Cinquecento la città fu inoltre soprannominata la “Sicula Atene” per la sua assonanza con il nome della capitale greca (katane, kai Atena). Dalla fondazione greca della città, Catania ha visto il passaggio di tutte le civiltà e tutte le potenze che il Mediterraneo ha potuto schierare: il tiranno siracusano Gerone I (476 a.C.), i romani (21 a.C.), gli Ostrogoti di re Teodorico il Grande (VI secolo d.C.), i Bizantini e i musulmani intorno al Mille, i Normanni, gli Svevi che fecero erigere il castello Ursino, gli Angioini, gli Aragonesi che resero Catania capitale del regno di Trinacria fino all’inizio del Quattrocento, gli spagnoli, i Savoia e infine i Borboni.
Ciascuna di queste potenze ha lasciato a Catania la sua traccia, alcune delle quali miracolosamente sopravvissute alle due catastrofi naturali che hanno colpito Catania: l’eruzione dell’Etna del 1669 e il terremoto della val di Noto del 1693. Ecco cosa non bisogna assolutamente perdersi durante una visita nella bella città di Catania, magari abbinando alla visita un tour guidato alla scoperta del territorio, dello stesso vulcano o del cibo di strada, che qui spopola e riempie di odori e sapori i caratteristici mercati.
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Catania con i suoi catanesi sono nel mio cuore .
Catania con la Santa ,SANTA AGATA sono nello cuore .
Adoro la città di Catania e i suoi abitanti .❤